Nei giorni scorsi, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha reso noto sulle proprie pagine istituzionali di aver aperto un’istruttoria nei confronti di ATER Roma in riferimento alla procedura di vendita della propria sede istituzionale di Roma Lungotevere Tor Di Nona. L’ANAC, comunicando l’apertura dell’istruttoria agli “enti” coinvolti ovvero ATER, Regione Lazio ed INAIL quale possibile acquirente, sostanzialmente, sostiene che, per la vendita dell’immobile, serve una gara pubblica o per lo meno una gara informale, previa pubblicazione di un avviso pubblico o manifestazione di interesse, che individui il prezzo derivante da una apposita stima dell’immobile, nonché i criteri di individuazione dell’acquirente escludendo che possa procedersi mediante una trattativa diretta con l’acquirente, in assenza di qualsivoglia confronto concorrenziale. Già precedentemente, il 20 aprile 2021, l’Inail aveva avanzato all’Ater una proposta di acquisto della sede, al fine di concederlo in locazione all’Agenzia delle Dogane e Monopoli per un corrispettivo di 34 milioni di euro. Stessa cifra anticipata dalla Regione Lazio a Ater, nel dicembre 2021, al fine di consentire il superamento delle criticità di liquidità dell’ente, con l’obbligo però di restituire la cifra entro un anno. L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha pertanto avviato un’istruttoria sulla vendita, che Ater sostiene ad oggi non essere avvenuta, affermando però, in base ad un parere legale ottenuto, di poter procedere tranquillamente alla vendita senza necessità di alcuna gara. Il parere è datato 18 gennaio 2023, successivamente all’esposto inviato ad Anac da un deputato di Fratelli d’Italia, già vicepresidente del Lazio. L’Autorità Nazionale Anticorruzione ricorda che, in base ad una legge che risale addirittura al Regio Decreto N.827 del 1924, l’alienazione di immobili di proprietà pubblica deve avvenire tramite pubblici incanti. Anac precisa che il Regio decreto è tuttora vigente, contenendo un principio fondamento della contabilità di Stato anche della Repubblica italiana, per cui l’alienazione, acquisto e locazione di immobili di proprietà pubblica deve avvenire tramite pubblici incanti. Ma Anac ricorda anche che pure il Codice dei Contratti pubblici stabilisce che la vendita e locazione di immobili pubblici deve avvenire tutelando il principio della concorrenza, e assicurando i principi comunitari di pubblica trasparenza, imparzialità e par condicio, corollari del principio di buon andamento della Pubblica amministrazione sancito dall’articolo 97 della Costituzione italiana. Ora, il parere richiesto da Ater, sosterrebbe invece che è possibile una deroga a tali principi di ordine generale, stabilita dalla legge 2010 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria”, attuata dal DM 20 giugno 2017, in base al fatto che Ater venderebbe la sede a l’Inail per concederla in locazione all’Agenzia delle Dogane. In sostanza, sostiene l’Ater, si tratterebbe dell’acquisto di un immobile di un’amministrazione pubblica che viene ceduto ad un’altra amministrazione. E quindi, secondo Ater, non soggetto a pubblicità, trasparenza e par condicio. Di tutt’altro avviso l’Autorità Nazionale Anticorruzione, non convinta di questa interpretazione, che ha pertanto deciso di aprire un’istruttoria, chiedendo ad Ater documenti finora non forniti (https://www.anticorruzione.it/-/possibile-vendita-sede-ater-di-roma-anac-apre-istruttoria-sull-eventuale-applicazione-del-codice). Leggiamo infatti dal sito dell’Autorità che “Riguardo alla procedura, ancora in corso, di vendita della sede centrale dell’Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale pubblica del Comune di Roma), l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha aperto un’istruttoria, non risultando tutti gli elementi utili ad escludere l’applicazione del Codice dei contratti. In merito all’istruttoria avviata, Ater dovrà far venire una sua memoria entro 30 giorni. A valle di tale integrazione documentale, l’Autorità valuterà la correttezza dell’operato di Ater, potendo così fornire anche indicazioni in vista del successivo iter procedurale. La vicenda riguarda la sede di Roma Lungotevere Tor Di Nona N.1. La comunicazione é stata fatta anche alla Regione Lazio, di cui Ater è ente pubblico economico strumentale. “Anac – si legge nella comunicazione di avvio istruttoria – non ritiene che le argomentazioni di Ater siano sufficienti ad escludere la compravendita della sede dall’applicazione del Codice dei Contratti e dal rispetto delle norme della contabilità dello Stato”. Andrea Bufarale Staremo a vedere…. Share on FacebookTweetFollow usSave Navigazione articoli Due delibere ANAC in contrasto sule tempistiche di pubblicazione (Antonello Rubino) L’ ANAC definisce le nozioni di parentela e affinità ai fini del conflitto di interessi